Ancora allarmismo, ancora sciocchezze.
Ecco un contro-articolo di Thomas (Steamshots) in risposta al recente pezzo pubblicato dal quotidiano BILD.
Allarmismo di BILD: « Le sigarette elettroniche fanno ammalare in modo irreversibile » – davvero?
Di Steamshots, 3 settembre 2025
Quando BILD parla di sigarette elettroniche, si sa già cosa aspettarsi: paura, panico e titoli sensazionalistici.
Il loro ultimo articolo, intitolato « Lo svapo può causare danni irreversibili », suona drammatico — ma è infondato come le innumerevoli storie dell’orrore che ci vengono raccontate sullo svapo da più di dieci anni.
È ora di fare chiarezza.
1. « Danni irreversibili » – dove sono le prove?
Da oltre quindici anni milioni di persone in tutto il mondo svapano.
Se le sigarette elettroniche causassero davvero danni irreversibili, avremmo già visto schemi evidenti: gruppi di casi di BPCO, un aumento massiccio di infarti tra gli svapatori o tassi di cancro simili a quelli dei fumatori.
La realtà? Nulla di tutto questo.
Anzi, gli studi mostrano che i fumatori che passano allo svapo registrano una migliore funzione polmonare, meno tosse e un rischio cardiovascolare notevolmente ridotto.
2. La nicotina non è il problema
BILD scrive che la nicotina danneggia lo sviluppo cerebrale, restringe i vasi sanguigni e aumenta la pressione arteriosa.
Niente di nuovo — ma ciò non riguarda la sigaretta elettronica in sé, bensì la nicotina in generale.
La stessa sostanza si trova nei cerotti, nelle gomme e negli spray alla nicotina — prodotti lodati dalle stesse persone che demonizzano lo svapo.
Un chiaro doppio standard che dimostra che qui non si parla davvero di salute, ma di controllo e interessi di mercato.
3. Metalli, sostanze chimiche e panico – la solita storia
Sì, nel vapore si possono rilevare tracce di metalli o aldeidi.
Ma in quantità ben al di sotto dei livelli critici, e di gran lunga inferiori a quelle contenute nel fumo di sigaretta.
La scienza lo sa da anni.
Eppure, le “notizie shock sui metalli” continuano a comparire, progettate per spaventare piuttosto che per informare.
4. EVALI – il grande inganno mediatico
Le famose “lesioni polmonari misteriose”? È la vicenda EVALI, scoppiata negli Stati Uniti nel 2019.
La causa non erano i normali liquidi per sigarette elettroniche, ma l’acetato di vitamina E presente in cartucce di THC illegali.
Nulla a che vedere con lo svapo tradizionale usato quotidianamente da milioni di persone.
Ma l’etichetta è rimasta. Caso? Difficile crederlo.
5. Ciò che l’articolo non dice
Il pezzo di BILD non menziona che, secondo Public Health England e il Royal College of Physicians, le sigarette elettroniche sono almeno il 95% meno dannose del tabacco.
Nessun accenno al fatto che centinaia di migliaia di fumatori hanno smesso grazie allo svapo.
E ancora nessun caso scientificamente dimostrato di danni irreversibili causati dallo svapo normale.
Conclusione: la paura non è una prova
L’articolo di BILD è un esempio da manuale di giornalismo basato sulla paura, costruito su mezze verità e omissioni.
Chi tiene davvero alla salute pubblica dovrebbe riconoscere le sigarette elettroniche per ciò che sono: il metodo più efficace e sicuro per smettere di fumare.
Tutto il resto è solo distrazione — e favorisce chi guadagna dal tabacco e dall’industria farmaceutica.
👉 Il mio consiglio: non lasciatevi ingannare dai titoli sensazionalistici.
Informatevi, leggete gli studi scientifici: lo svapo salva vite.
Un articolo di Steamshots (Thomas Frohnert)
Thomas Frohnert, alias Steamshots, è un appassionato di svapo, entusiasta di tecnologia e fondatore di steamshots.de.
Da oltre dieci anni si dedica al tema della riduzione del danno legato al fumo, condividendo analisi approfondite, recensioni sincere e consigli pratici su aromi, dispositivi e tendenze del settore — con un obiettivo chiaro: informare in modo serio, senza sensazionalismo.

